NELLA
VITA SI DEVE VIAGGIARE INSIEME, CON GIOIA E AMICIZIA
Il giornalista ha parlato
a Crispiano illustrando
l’importanza dei nonni,
che come ha detto
Papa Francesco sono
un tesoro prezioso.
Franco Presicci
M. Cristella - S. Laddomada |
Il nonno, contrariamente a quanto pensa qualcuno, non è una pianta appassita; il motore di una macchina che non riesce più ad accendersi. Ha ancora risorse da impiegare, utilità da offrire. Una volta era considerato fonte di esperienza e di saggezza. Oggi alcuni lo vedono bene seduto sulla panchina dei giardini pubblici a sonnecchiare. Sbagliano. I nonni hanno voglia di vivere tra gli altri e con gli altri, conoscono il valore dell’incontro; e frequentano la sala da ballo, perché il giro di valzer e le acrobazie del tango danno gioia. Vanno al circolo ricreativo, gareggiano sul campo da bocce, e si divertono, s’inorgogliscono per un lancio virtuoso.
Cercano i luoghi di conversazione, in cui può nascere un rapporto di confidenza, fiorire un’amicizia. Lo stare insieme fa bene, alimenta lo spirito, offre serenità, arricchisce con lo scambio d’idee, il dialogo, il confronto. “I nonni sono un tesoro prezioso – ha detto Papa Francesco – indispensabili per guardare al futuro con responsabilità. Nella loro memoria c’è il futuro di un popolo”. Ha sottolineato la socialità del nonno. Questo il tema della conferenza che Michele Cristella, presidente dell’Università territoriale di educazione permanente di Laterza, la città famosa anche per la ceramica e per il suo pane, giornalista per anni al “Corriere del Giorno”, quotidiano storico di Taranto purtroppo scomparso. Introdotto da Silvia Laddomada, docente di lettere in pensione e giornalista, direttrice dell’Università del Sapere e del tempo libero di Crispiano, Cristella ha parlato nella sala consiliare “G. Giacovazzi del Comune di Crispiano ad un pubblico nutrito e attento.
Lopomo-Bagnalasta-Cristella-Laddomada |
Presenti il sindaco della cittadina, Luca Lopomo, e l’assessore alla Cultura e ai Servizi Sociali Aurora Bagnalasta. Il relatore ha subito detto che l’università che presiede è frequentata molto dagli anziani – più che dai giovani -, attenti e interessati a tutte le attività messe in cantiere, dimostrando di non volere soltanto infoltire il pubblico. “Vogliono dare il loro contributo, partecipare. La funzione di ‘baby-sitter, in cui spesso li vorrebbero relegati i figli, va bene, serve a dare una mano nel compito essenziale dell’educazione dei marmocchi; ma restano una sorgente a cui attingere”. I nonni hanno bisogno dei loro spazi, e infatti seguono i “social”, gli eventi della vita quotidiana, s’informano…. Non vogliono essere emarginati. Per questo motivo sono sorte le associazioni, nelle quali gli esponenti della terza età partecipano con entusiasmo anche agli spettacoli teatrali e ai corsi di storia delle parole, del territorio, di gastronomia, di ricamo, addirittura di diritto. E s’impegnano in lavori manuali. L’università di Laterza – ha aggiunto Cristella – verso Natale confeziona anche un giornale di sedici pagine che riassume tutto ciò che è accaduto durante l’anno. Non per niente lui è un giornalista, quindi ricco di curiosità, cultura, notevole esperienza. Non appartenente a quella razza di cronisti che raccolgono e innaffiano le notizie stando al telefono. I cani da tartufi come lui rappresentano la vecchia guardia che mangia pane e polvere pur di piluccare il dettaglio. Una razza in via di estinzione. In un suo libro Guglielmo Zucconi, che fu un grande direttore del “Giorno”, ricorda che il vero cronista è quello che può permettersi di telefonare in piena notte al “trombettiere” (colui che nutre il “segugio”: il giornalista che non si accontenta della conferenza-stampa) per avere conferma di una notizia che va verificata, atto che si deve sempre compiere anche per rispetto del lettore.
Inaugurazione nuovo anno Università "Minerva" |
Ma Cristella, che al “Corriere del Giorno” curava le pagine della provincia, non ha parlato di sé, ha soltanto accennato al mestiere che richiede entusiasmo, tempismo, sacrificio e indifferenza per le lancette dell’orologio. Si è soffermato sul valore del viaggio condiviso, fatto insieme, in armonia, con gioia; sull’importanza del dialogo, della ricerca dell’altro; ha spiegato che lo stare insieme è un dono reciproco, spontaneo, costruttivo. “Oggi la vita si è allungata, grazie all’igiene, alla medicina, all’istruzione, alla consapevolezza dello scorrere del tempo e alla molteplicità degli interessi: occorre quindi dare più vita agli anni”. Senza enfasi, ma con toni confidenziali, da conversatore acuto, ha dunque tratteggiato la figura dell’anziano, definendolo una forza sociale. Ha ricordato che “fino a qualche tempo fa godeva di un rispetto sacrale; gli si riconosceva la sapienza dell’esperienza”. Quando il divario generazionale “divenne molto ampio ha cominciato ad essere considerato un residuato”, anche se molti professionisti fanno ancora diagnosi e tanti artigiani riprendono in mano la pialla o il cacciavite o coltivano i loro hobby, con piena lucidità mentale, magari nello stesso ambito delle associazioni,
Sala consiliare Crispiano |
“che sono piccoli mondi globali come la nostra e come ‘Minerva News’ di Silvia Laddomada e Michele Annese”. Un’associazione dev’essere bene organizzata e disporre di persone capaci di stare in plancia per tenere la rotta. L’università di Laterza, che Cristella presiede da sei anni (il sodalizio ne ha 19) ha un vice, un direttore dei corsi, un coordinatore delle lezioni, un tesoriere, i consiglieri, tutti volontari, pregati di dare più tempo possibile alla struttura. Ha anche uno “sponsor”. Le lezioni, che riguardano anche il canto e il teatro, il ballo e l’attività motoria, si svolgono dal lunedì al venerdì, il pomeriggio, e vengono tenute da un’avvocatessa, un architetto e una giornalista. “Questa estate abbiamo rappresentato una celeberrima commedia dell’antichità, “Lisistrata”, di Aristofane, che narra lo sciopero dell’amore da parte delle donne contro i mariti sempre in guerra. La serata è stata organizzata dall’Associazione di volontariato Università del Tempo Libero e del Sapere, con il patrocinio del Comune di Crispiano, del quale il primo cittadino in un brevissimo intervento ha detto che la casa comunale deve essere un luogo d’incontro, soprattutto degli eventi importanti, ”perché in questo modo una comunità cresce”. E i crispianesi lo sanno, tanto che quest’anno l’Università compie cinque anni di attività, sostenuta dalle dieci collaboratrici, preparate e volenterose, che nel 2014, non avendo ottenuto dall’amministrazione Ippolito il rinnovo della convezione, hanno contribuito a concretizzare la nascita, in una sala del ristorante "Tuttobuono" (g.c.) dell’associazione di volontariato "Minerva",
Presepe su una parete del Ristorante "Tuttobuono" |
che si occupa dei ragazzi fino alle scuole elementari, offrendo loro momenti ludici, laboratori, escursioni, feste con famiglie e assistenza ai compiti scolastici. Agli adulti ci siamo proposti di offrire l’esperienza di un’università popolare, una novità per Crispiano, che intende così proseguire l’opera meritoria di promozione culturale, già condotta per anni dalla Biblioteca ‘Carlo Natale’”. La professoressa non ha detto che la Biblioteca era diretta da suo marito, Michele Annese, che in quel luogo sacro, con passione e grande competenza, spese con passione tantissime energie. Gli scaffali erano pieni di libri, le sale affollate di studenti e di anziani avidi di apprendere. L’ho frequentata, la “Carlo Natale”, e più volte ho notato gente ricurva sui volumi, in un silenzio totale, come in una chiesa dopo il rito. Un pomeriggio ho notato un contadino che seguiva il rigo con l’indice.
Sala consiliare Crispiano- in 2^ fila Presicci |
Cercavo un testo introvabile di Giacinto Peluso, lo scrittore che con le sue storie avvincenti e la semplicità del linguaggio ha fatto conoscere la Bimare agli stessi tarantini, mi rivolsi a decine di librerie, lo pescai da Michele Annese, che anni prima venne fermato sul predellino di un treno diretto al Nord da un gruppo di compaesani che lo supplicavano di non lasciare la sua terra, che aveva bisogno della sua opera, come la Biblioteca. Michele Cristella ha stimolato il pubblico a fare domande, e ne ha ricavato osservazioni intelligenti. Una giovane psicologa si è proclamata d’accordo con tutto quello che era stato detto. “Accompagnarci all’altro ci dà forza”. Poi Silvia Laddomada ha invitato due poeti, Nunzio Tria, già vice presidente della Comunità Montana della Murgia, di cui Annese era segretario generale, e Giacomo Salvemini, a leggere i loro versi, e questi dopo qualche resistenza hanno ceduto. La poesia, oltre alla bellezza, salverà il mondo.
Il testo integrale della relazione del dott. Michele Cristella è pubblicato su questo sito alla voce "Notizie ed eventi Associazione"(block notes con penna).
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