UN LUMINARE DELLA MEDICINA
CHE DETTE LUSTRO A MILANO
Con lui l’ospedale Buzzi, dov’eraprimario, cominciò ad essere la
prima Maternità d’Italia. Amico
del vecchio Angelo Rizzoli e di
tanti altri personaggi di grande
importanza, ha fatto nascere
migliaia di bambini. I suoi libri
sul parto indolore sono tradotti
in diverse lingue.
Franco Presicci
Castellaneta, un salto da Taranto, è nota per le sue gravine, dove nel X secolo i contadini, per sfuggire ai Saraceni, trovarono rifugio; per il convento, del 1471, eretto in onore di San Francesco; per le sopravvivenze archeologiche d’insediamenti apulo-romani…, oltre che per aver dato i natali a Rodolfo Valentino, al secolo Guglielmi, protagonista di tanti film, tra cui “I quattro cavalieri dell’Apocalisse”, di Rex Ingram, nel ’21, ammirato da Charlie Chaplin, grande seduttore, uomo ideale degli anni Venti. La città è così orgogliosa dell’idolo del cinema muto e del bianco e nero, che sulla perpendicolare della strada principale gli ha fatto erigere un monumento, nei pressi della casa in cui il famoso concittadino lanciò il primo grido.
Dino abbascià |
"Il Puglia" ad Al Bano |
Arrivava tra i primi, prendeva posto vicino all’ingresso e ascoltava senza mai intervenire: riservato, discreto, interessato a questo laboratorio di idee in favore della Puglia, come il Premio intestato alla nostra regione, molto apprezzato e ambito (è stato assegnato a Renzo Arbore, ad Al Bano, alle donne del vino di Maruggio, a Livia Pomodoro…), presentazioni di libri, conferenze tenute da intellettuali importanti, tra cui a suo tempo Raffaele Nigro, giornalista e scrittore, spesso moderati dal giornalista Piero Colaprico, direttore della sede milanese di “Repubblica” e grande cronista, nato a Putignano. Al termine di alcune serate io lo accompagnavo per un tratto e un pomeriggio mi concesse di dargli del tu. Fu in quella stessa occasione che mi volle raccontare uno scampolo della sua storia e per il resto mi invitò a casa sua. Era giunto a Milano nel ’40, dopo aver conseguito la laurea a Torino.
Galleria delle Carrrozze stazione |
I giornalisti Zucchi e Colaprico |
Lo scrittore Giuseppe Selvaggi |
Ma voleva chiarire al massimo il loro significato, le origini, la portata… Si domandava – diceva ancora Charmet - “quali fossero i pensieri nascosti, quelli legati alla dimensione dell’inconscio che potevano essere intercettati, socializzati e messi al servizio della naturalità del parto”. Allo scopo, Miraglia - volle socraticamente conoscere se stesso, sottoponendosi ad analisi con Fornari - accoglieva i sonni delle donne e dei loro mariti e Fornari li interpretava. “Quando partorisce – mi disse Ferruccio – la donna deve essere cosciente, vivere il momento del parto, perché da questo dipende il legame affettivo del bimbo con la madre. Il tipo di respirazione da me concepito serve a dominare il dolore, a non averne paura”. Il professor Miraglia ha avuto tanti altri meriti. Tra questi, l’aver responsabilizzato, precorrendo i tempi, il padre, introducendolo nella sfera della preparazione e dell’assistenza al parto. Di Ferruccio Miraglia tutti conoscono l’autentica generosità. Ha curato gratuitamente e con gioia centinaia di persone. Un episodio: nel ’43, inviato in Grecia, nell’isola di Antichitera (dove gli archeologi hanno scoperto i resti di un tempio di Apollo), si mise a disposizione della popolazione senza mai chiedere una lira. Non me lo riferì spontaneamente: dovetti confidargli di essere stato messo al corrente di un fatto sulla sua magnanimità e incalzarlo per farmelo raccontare da lui.
Il generale Camillo de Milato |
Era severo, essenziale, determinato, a volte anche brusco. “A chi può interessare conoscere certi aspetti dei miei rapporti con gli altri”? “A me, per esempio, che come giornalista ho il dovere di tracciare un profilo sintetico, ma chiaro, della persona che intervisto. E quello che ho voluto sapere di te sono poche cose rispetto alle tantissime che hai da dire. E quelle che mi hai detto mi hanno colpito”. Bisognerebbe assegnargli un Premio alla memoria. Un riconoscimento importante, come il Premio che veniva assegnato alle persone che hanno fatto grande Milano (nel maggio del i985 venne dato a Gaetano Afeltra, figura eminente del giornalismo). Miraglia aveva tutte le carte in regola per riceverlo.
Gaetano Afeltra |
scii ancora?”. “Te lo dico. Quest’anno sono anche caduto”. Mi alzai per andar via quando squillò il telefono. Una signora lo ringraziava per le cure ricevute da lui tanto tempo prima. Molte donne si ricordano ancora di questo luminare. Figlio di un insegnante di violino, prese parte al conflitto mondiale e dopo l’8 settembre fu destinato ai lager di Versen e di Dalum. Quando morì, il 17 febbraio 2012 (aveva quasi 100 anni), anche “Il Corriere della Sera” ed altri giornali lo ricordarono come meritava.
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