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domenica 15 ottobre 2023

Musica e risate per il calendario 2024

Merini e Graziana

CANZONI IN DIALETTO MILANESE

E LE POESIE DI ALDA MERINI

Sulla pedana Fabio Lossani e il

grande acquafortista Gigi Pedroli,

che è anche cantautore in dialetto

milanese. Chi non era riuscito ad

entrare tendeva l’orecchio alla

festa e guardava il Naviglio che

scorreva placido e silenzioso.




Franco Presicci  

Passano gli anni, da secoli e il fascino del Naviglio non si spegne mai. Purtroppo dai cortili sono scomparse decine e decime di attività, dai maestri argentieri a molti pittori.

Barcone sul Naviglio Grande

Sull’alzaia, sulla sponda destra del canale, al civico 58, s’impone la bottega storica “Abbigliamento militare e janseria Martin Luciano e figli”, nota non solo a Milano e nel circondario. E’ nel cortile di questa impresa che domenica 8 ottobre, alle 16.30, è andata in scena una manifestazione festosa, senza festoni e senza stelle filanti, ma con tanta cordialità e poesia. Il microfono è stato dato subito all’artista Fabio Lossani, che, accompagnandosi un po’ con il banjo un po’ con la chitarra, ha interpretato alcune sue composizioni e brani di Enzo Jannacci, Giovannino D’Anzi, e ha evocato il Teatro Carcano, dove si esibì Giuseppe Moncalvo, il più grande Meneghino delle ribalte dialettali milanesi, e Carlo Bertolazzi rappresentò la prima de “El nost Milan”, nel 1893. Lossani ha subito movimentato l’ambiente sollecitando la collaborazione del pubblico, che si è emozionato, divertito, esaltato, ha cantato con lui, ha applaudito con entusiasmo, mentre i fratelli Graziana e Paolo Martin, comodi in prima fila, sorridevano compiaciuti di quel pomeriggio di ilarità, di musica e di ricordi.

Graziana Martin legge la Merini

Poi Graziana è salita sulla pedana e con voce calibrata ha recitato toccanti poesie di Alda Merini, emblema del Naviglio; e tra un verso e l’altro ha ricordato la sua amicizia con la poetessa. “Entrai in un bar, lei, accomodata ad un tavolo, cominciò a fissarmi come volesse esplorare la mia anima. Improvvisamente, con l’indice mi fece segno di avvicinarmi e mi disse che dovevamo essere amiche”. Graziana ha anche fatto cenno alla figura di Michele Pierri, poeta consacrato, che visse quattro anni a Taranto con la Merini, soggiornando con lei anche in una villa di Crispiano, pochi chilometri dalla Bimare. Sul Naviglio Grande la Merini era in buoni rapporti con tutti, entrava e usciva, simpaticamente, nello studio di un artista, un saluto e via. Ed ecco sulla pedana un mito, un’icona del Naviglio Grande, Gigi Pedroli, geniale acquafortista e autore di bellissime e spassose canzoni in vernacolo milanese, pronto ad interpretarne alcune in coppia con Fabio Lossani, con il quale ha creato momenti di grande, sana, gustosa ilarità rispolverando in versi figure caratteristiche del Naviglio (parecchie inventate da lui) con un estro inimitabile.

Graziana e Paolo premiano Pedroli

Quindi la giornalista e scrittrice Cinzia Alibrandi ha intervistato Graziana e Paolo sul carattere del loro papà, benevolmente soprannominato “lo sceriffo del Naviglio”, per l’abitudine di portare un cappello alla “cow boy”. Artefice della bottega, oggi nominata storica dal Comune di Milano, non è mai stato dimenticato. Graziana ha ricordato la propria passione per la danza (è stata allieva della scuola della Scala ed è amica dell”etoile” Luciana Savignano) e la sua assiduità tra il pubblico del Tempio della lirica. Paolo si è soffermato sulla vita quotidiana in questo mondo che condivide con la sorella, dove la gente si può anche sedere, conversare, scherzare, osservare quello cha la circonda, comprese fotografie di persone famose (Vittorio Sgarbi, Jovanotti, Ivana Spagna, Max Britti…). E’ insomma come un momento di riposo, di rilassatezza nel salotto di casa. 

Il Naviglio

Sono molti gli ospiti che una volta usciti all’aperto si godono il meraviglioso spettacolo del Naviglio Grande, che scorre placido e silenzioso, ricco di storia e di leggende, decantato dal giornalista Gaetano Afeltra, dallo scrittore Carlo Castellaneta, dallo storico Guido Lopez (“Navigliando” e altre opere) e da altri. Il pomeriggio si è concluso con M. Antonietta Breda, già docente di Architettura al Politecnico, e lo speleologo Gianluca Padovan, che hanno parlato del reticolo di rifugi antiaerei di Milano, invitando il pubblico a visitarli. Uno è proprio in via Vigevano 19, a un passo dal Naviglio. La bottega dei Martin, sorta nel 1938, è una istituzione. Si specchia sul famoso corso d’acqua, dove un tempo navigavano i barconi che portavano ogni sorta di merce nel capoluogo lombardo e anche sabbia e marmo per la Fabbrica del Duomo. Arrivavano in darsena, il porto di Milano, da dove parte l’altro canale, che va a Pavia, detto appunto Naviglio Pavese, che attraversa la via Ascanio Sforza.

Fabio Lossani e Gigi Pedroli

La gente, nelle ore di libertà, va a passeggiare sull’alzaia o sulla Ripa Ticinese, si ferma davanti alle vetrine del “Libraccio” o entra nel cortile dello studio di Gigi Pedroli, per vedere il torchio con cui vengono realizzate tante opere d’arte sparse nelle collezioni pubbliche e private e l’esposizione permanente dell’artista. La sera folle di giovani attirati dai locali alla moda e dall’atmosfera. Si appoggiano alla spalletta del Naviglio, fanno su e giù, bevono, sorseggiano, urlano, festeggiano, cantano…Ho apprezzato molto l’iniziativa dai Martin, che non è la prima e non sarà l’ultima allestita in questa bottega storica, così presente nel cuore dei milanesi, che un appassionato ha donato a Graziana e Paolo un’intera collezione di oggetti di una volta, tra cui telefoni di cui pochi avevano memori. Se si risvegliasse il loro papà, uomo dalle numerose letture che “si era insegnato la vita”, uomo che in segno di rispetto indossava la giacca per andare da Pedroli, sarebbe orgoglioso nel vedere così ben frequentata e tanto cresciuta la sua creatura. La manifestazione, ottimamente riuscita, prendeva occasione dal calendario 2024, dove nella prima pagina troviamo i commenti di alcuni personaggi: il giocoliere Umberto Pagotto scrive che ha un sogno: la supremazia della bellezza; e il duo Maria Antonietta Breda e Gianluca Padovan, già citati: “Una struttura quadrangolare affacciata sul Naviglio Grande, composta da un negozio, dal suo ufficio spartano, con un grande atrio e un magazzino. 

Parte delpubblico
Un tassello della grande Milano. Nel mosaico della storia cittadina Martin Luciano e i suoi figli hanno scritto la loro pagina”. Dice la sua anche l’alpino Elco Pierangelo Volpi: “La loro straordinaria bottega storica è un angolo di intriganti abbigliamenti”. Non voglio tralasciare il pensiero dello sportivo tuttologo Simone Lunghi: “Il Naviglio Grande è l cordone ombelicale che ha nutrito di mondo questa città, facendola diventare un riferimento a livello europeo e mondiale per la moda, lo sport e l’economia”. Ne è passata dunque di gente da queste sponde, in mille occasioni, come la Mostra dell’Antiquariato, la Festa del Naviglio, i vari mercatini, quando i ponti s’incorniciano di fiori e i cortili si arricchiscono di tavolozze policrome che pendono dalle ringhiere e sul Naviglio corrono barche di ogni tipo e qualche volta un barcone, che lasciato il deposito in cui è custodito come monumento, reperto storico, si trascina dietro ricordi mai sopiti. In passato vedemmo anche il “Bateau Muche” e la “Viscontea”, progettata dall’architetto Empio Malara.
Barcone sul Naviglio

Una gioia guardare questa via liquida, Il Naviglio, che attraversa cascine, castelli, ponti, vile, passeggiate. Un mondo che piaceva anche a quel grande giornalista che era Guido Vergani, autore di migliaia di dotte pagine su Milano, celebrata anche dalla sommelier ristoratrice Maida Mercuri sul calendario dei Martin: “Tempo di bilanci.

Graziana, Pedroli, Paolo e Lossani

Prima o poi arriva il mio? Sono felice di aver vissuto il Naviglio com’era una volta, fatto di personaggi… Alda Merini… fatto di umanità, giochi, voglia di stare insieme e di condividere emozioni, fatto di persone speciali che hanno formato la ragazza che sono ora. Tutto questo non esiste più, ma chi l’ha vissuto come me sa di che cosa parlo”. “I Navigli – scrive il poeta Alfonso Gatto - con la loro cerchia sono strade: strade d’acqua silente, con odore di terra, di carreggiate, di verdure...” Il Naviglio: bellezza, sogno, magia, migliaia di ricordi, nostalgia, emozione. Lo scoprii negli anni Settanta, visitando lo studio del pittore Guido Bertuzzi, l’ho visitato oggi andando a una festa memorabile in una bottega storica, dove si respira aria casalinga. I tetti mi fanno ripiombare nell’amata terra che ho lasciato. “Il Naviglio, biscione d’acqua verdastra fluente nel quartiere più caratteristico della città, il Ticinese…” - sento la voce di Luciano Visintin, giornalista del ‘Corriere della Sera’ e scrittor.e - , acqua che parte dal Ticino, nei pressi di Tornavento, e arriva alla darsena”. Pensieri ed emozioni suscitate ai margini della manifestazione dell’8 ottobre, nel cotile dei fratelli Martin, dove Graziana avrebbe allestito volentieri una mostra di presepi, dopo aver visto le foto che avevo postato su Facebook. Donna volitiva, intelligente, ricca di idee, impegnata nella difesa del Naviglio.




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