UN DIFFUSORE DI CULTURA
E UN ARTISTA DELL’IMMAGINE
Carmine La Fratta |
città a crescere, realizzando mille
idee nella biblioteca, un caposaldo
della lettura e della formazione del
cittadino, valorizzando non soltanto
le masserie. Un mago della fotografia,
Carmine La Fratta, si apposta davanti
alle strutture rurali e le valorizza con
le sue immagini, che ha esposto in una
mostra, donandole poi ad una scuola
di Crispiano.
Franco Presicci
Cominciai a frequentare Crispiano un bel po’ di anni fa, dopo aver incontrato Michele Annese nel 1998 ai funerali a Noci del questore Vito Plantone, mio amico fraterno. Annese m’invitò nella sua bella cittadina e da allora le visite sono diventate assidue, psicopompo (perdonate il termine reboante) sempre questo anfitrione garbato, solerte, premuroso, direttore dinamico, intelligente, infaticabile, geniale della Biblioteca comunale e segretario generale della Comunità Montana, sede Santeramo in Colle.
Michele Annese |
Mi chiese di andare a una manifestazione alla masseria Pilano, presente il dottor Francesco Paolo Liuzzi, ex sindaco, e accettai subito con piacere. Mi sollecitò altre volte, ora alla masseria Monti del Duca, domani alla Lupoli e ancora alla Francesca. E non dissi mai di no, per la simpatia che stava germogliando, per la stima verso la persona. E per l‘interesse che rivestivano le manifestazioni. Sempre grazie ad Annese, al quale oggi sono legato da un’amicizia sincera e affettuosa, a poco a poco ho conosciuto tutte le caratteristiche di questo luogo, tranquillo, solare, popolato di gente laboriosa. In ogni iniziativa che nasceva a Crispiano ero presente: alla sagra dei funghi organizzata dal ristorante “C’era una volta”; alla sagra del peperoncino piccante, ideata e curata dagli “Amici da sempre”; alla festa della lumaca, opera di un altro Liuzzi, nello spazio antistante la chiesa della Madonna della Neve; alla presentazione di libri sul “sagrato” della Biblioteca (la casa del libro per me è un tempio)…Insomma quasi metà delle mie vacanze a Martina Franca comprendevano una decina di salti nella città in cui per quattro anni visse Alda Merini, con il medico traumatologo e poeta tarantino Michele Pierri. Sempre Michele Annese, per quarant’anni corrispondente de “La Gazzetta del Mezzogiorno” (che ebbe fra i direttori Giuseppe Giacovazzo, tra l’altro autore di “Puglia il tuo cuore”, e del primo documentario a colori della televisione, dedicato a Domenico Cantatore) mi ha fatto vivere momenti pungolanti in parecchie strutture rurali, compresa la Belmonte, che fa da sfondo a un omonimo bellissimo libro di Franco Zoppo, docente al Liceo classico “Archita” in pensione, uomo coltissimo, amante delle cozze di Taranto, della storia della città e delle sue bellezze (ha scritto anche un libro in lingua provenzale).
Una Masseria |
Quando alla biblioteca sono state tolte le energie, Michele Annese ha raccolto in un libro importantissimo tutte le vicende del sacrario della lettura: un libro voluminoso, costellato anche di fotografie, ritagli di giornali, testimonianze, documenti, racconti di personaggi autorevoli, tutto quello che c’era da dire e commentare; e se proprio voglio dire una curiosità, ha tra l’altro un peso corporeo di due chili. In queste pagine Annese parla anche delle innumerevoli attività svolte con i collaboratori della biblioteca, oltre che della sua storia gloriosa e dell’indimenticabile, prezioso volume sulle Cento Masserie di Crispiano, la cui mostra fece anche una trasferta in provincia di Modena… Insomma la vita della biblioteca dal ’64 al 2014, 560 pagine con la presentazione di una bravissima giornalista, Anita Preti, del “Quotidiano di Puglia”. La quale, stilando il profilo di Annese senza trascurare ovviamente la generosa operosità da lui dimostrata negli anni a Crispiano e non solo, ricorda un brano della biografia di questo stakanovista che per un pelo non si è trovato ad esprimere il suo talento e la sua voglia di fare in una città del Nord.
Altra masseria |
Anche la città ha i suoi meriti: ha risposto con entusiasmo e consapevolezza alle proposte di Michele Annese, sia quando ha realizzato l‘iniziativa del libro nei condomini sia quando ha avuto l’idea del libro in vetrina: decine e decine di titoli esposti nelle macellerie, nei panifici, nei negozi d’abbigliamento tra abiti da sposa. Tutto per diffondere la cultura, per far crescere la gente, per avvicinarla alle istituzioni, che a volte fanno orecchio da mercante. I crispianesi hanno accolto con favore tutte le idee e le attività nate in casa loro, come la grande serata svoltasi sul corso principale, in cui un professore dell’Università di Amsterdam illustrò i risultati degli scavi archeologici nella masseria Amastuola. Le masserie: un gioiello, un tesoro da custodire, da tutelare, da amare. E una iniziativa lodevole porta il nome di Carmine La Fratta, un fotografo tarantino di altissimo livello, un artista che fa delle sue immagini dei quadri d’autore sia che colga fiori bellissimi (ai quali ha dedicato il calendario di quest’anno) sia che punti l’obiettivo su una festa patronale con i fuochi d’artificio che fanno spettacolo e la folla sia che esalti il carnevale di Venezia o i vicoli storici di Napoli: quelli di Torò, di Eduardo, di Giuseppe Marotta.
Il cavallo che balla |
Muretto a secco |
Questi stati d’animo sono frequenti nelle immagini di Carmine La Fratta, fotografo professionista di lunga militanza e passione che cattura, coinvolge, entusiasma. Appena cade sotto gli occhi una sua veduta, vien voglia d’incorniciarla e di appenderla ad una parete per poterla ammirare, dare alimento allo spirito, vantandosi di avere in casa un’opera di Carmine La Fratta, che ha esperienze nell’agone cinematografico come fotografo di scena per i film “Il Miracolo” di Edoardo Winspeare, “Mar Piccolo” di Alessandro Di Robliant”, “Scilla non deve sapere” di Bruno Oliviero. Ha focalizzato le cento masserie di Crispiano con passione, con gioia, le ha allineate in una mostra, che ha affascinato tutti quelli che l’hanno visitata, provenienti anche da altri centri, Taranto, Martina Franca… Visto questo notevole interesse, l’autore ha deciso di donare all’Istituto professionale “Elsa Morante” le immagini su tela esposte, con lo scopo che trovino uno spazio permanente in un posto quotidianamente ben frequentato.
Masseria Le Mesole |
Nessun commento:
Posta un commento