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domenica 10 dicembre 2023

Crispiano sempre sulla scena

UN DIFFUSORE DI CULTURA

E UN ARTISTA DELL’IMMAGINE


Carmine La Fratta
Michele Annese ha aiutato la sua

città a crescere, realizzando mille

idee nella biblioteca, un caposaldo

della lettura e della formazione del

cittadino, valorizzando non soltanto

le masserie. Un mago della fotografia,

Carmine La Fratta, si apposta davanti

alle strutture rurali e le valorizza con

le sue immagini, che ha esposto in una

mostra, donandole poi ad una scuola

di Crispiano.


Franco Presicci

Cominciai a frequentare Crispiano un bel po’ di anni fa, dopo aver incontrato Michele Annese nel 1998 ai funerali a Noci del questore Vito Plantone, mio amico fraterno. Annese m’invitò nella sua bella cittadina e da allora le visite sono diventate assidue, psicopompo (perdonate il termine reboante) sempre questo anfitrione garbato, solerte, premuroso, direttore dinamico, intelligente, infaticabile, geniale della Biblioteca comunale e segretario generale della Comunità Montana, sede Santeramo in Colle.

Michele Annese

Mi chiese di andare a una manifestazione alla masseria Pilano, presente il dottor Francesco Paolo Liuzzi, ex sindaco, e accettai subito con piacere. Mi sollecitò altre volte, ora alla masseria Monti del Duca, domani alla Lupoli e ancora alla Francesca. E non dissi mai di no, per la simpatia che stava germogliando, per la stima verso la persona. E per l‘interesse che rivestivano le manifestazioni. Sempre grazie ad Annese, al quale oggi sono legato da un’amicizia sincera e affettuosa, a poco a poco ho conosciuto tutte le caratteristiche di questo luogo, tranquillo, solare, popolato di gente laboriosa. In ogni iniziativa che nasceva a Crispiano ero presente: alla sagra dei funghi organizzata dal ristorante “C’era una volta”; alla sagra del peperoncino piccante, ideata e curata dagli “Amici da sempre”; alla festa della lumaca, opera di un altro Liuzzi, nello spazio antistante la chiesa della Madonna della Neve; alla presentazione di libri sul “sagrato” della Biblioteca (la casa del libro per me è un tempio)…Insomma quasi metà delle mie vacanze a Martina Franca comprendevano una decina di salti nella città in cui per quattro anni visse Alda Merini, con il medico traumatologo e poeta tarantino Michele Pierri. Sempre Michele Annese, per quarant’anni corrispondente de “La Gazzetta del Mezzogiorno” (che ebbe fra i direttori Giuseppe Giacovazzo, tra l’altro autore di “Puglia il tuo cuore”, e del primo documentario a colori della televisione, dedicato a Domenico Cantatore) mi ha fatto vivere momenti pungolanti in parecchie strutture rurali, compresa la Belmonte, che fa da sfondo a un omonimo bellissimo libro di Franco Zoppo, docente al Liceo classico “Archita” in pensione, uomo coltissimo, amante delle cozze di Taranto, della storia della città e delle sue bellezze (ha scritto anche un libro in lingua provenzale). 

Una Masseria

Quando alla biblioteca sono state tolte le energie, Michele Annese ha raccolto in un libro importantissimo tutte le vicende del sacrario della lettura: un libro voluminoso, costellato anche di fotografie, ritagli di giornali, testimonianze, documenti, racconti di personaggi autorevoli, tutto quello che c’era da dire e commentare; e se proprio voglio dire una curiosità, ha tra l’altro un peso corporeo di due chili. In queste pagine Annese parla anche delle innumerevoli attività svolte con i collaboratori della biblioteca, oltre che della sua storia gloriosa e dell’indimenticabile, prezioso volume sulle Cento Masserie di Crispiano, la cui mostra fece anche una trasferta in provincia di Modena… Insomma la vita della biblioteca dal ’64 al 2014, 560 pagine con la presentazione di una bravissima giornalista, Anita Preti, del “Quotidiano di Puglia”. La quale, stilando il profilo di Annese senza trascurare ovviamente la generosa operosità da lui dimostrata negli anni a Crispiano e non solo, ricorda un brano della biografia di questo stakanovista che per un pelo non si è trovato ad esprimere il suo talento e la sua voglia di fare in una città del Nord. 

Altra masseria
Annese era giovane, aveva già rivelato il suo valore a chi era competente, privo di malizia e disposto ad esaltare chi aveva a cuore le sorti del territorio, quando decise di salire sul convoglio, che allora era etichettato come treno della speranza. Ma, messo il primo piede sul predellino, fu tirato giù da un piccolo gruppo di concittadini che lo supplicavano di non partire: c’era tra l’altro la biblioteca da allestire e lui avrebbe potuto compiere il miracolo con la sua volontà e il suo acume. Annese si fece convincere e il treno partì fischiando senza di lui. Non è vero che non si deve mai tornare indietro. C’è chi rinuncia a un sogno per coltivarne un altro. E il richiamo della biblioteca per Michele fu forte. La voce di dentro lo esortava, gli diceva che quella presa era la scelta migliore. Dopo la biblioteca e la realizzazione di tantissime opere che da essa trovavano alimento, l’Università del Tempo libero e del Sapere, dove ogni settimana si tengono conferenze sull’arte, sulla letteratura, sulle tradizioni con il contorno di musica suonata con la fisarmonica da quel fine dicitore e artista poliedrico, che è Vito Santoro. Poi ha costruito il giornale “Minerva news”, che va a gonfie vele.

Anche la città ha i suoi meriti: ha risposto con entusiasmo e consapevolezza alle proposte di Michele Annese, sia quando ha realizzato l‘iniziativa del libro nei condomini sia quando ha avuto l’idea del libro in vetrina: decine e decine di titoli esposti nelle macellerie, nei panifici, nei negozi d’abbigliamento tra abiti da sposa. Tutto per diffondere la cultura, per far crescere la gente, per avvicinarla alle istituzioni, che a volte fanno orecchio da mercante. I crispianesi hanno accolto con favore tutte le idee e le attività nate in casa loro, come la grande serata svoltasi sul corso principale, in cui un professore dell’Università di Amsterdam illustrò i risultati degli scavi archeologici nella masseria Amastuola. Le masserie: un gioiello, un tesoro da custodire, da tutelare, da amare. E una iniziativa lodevole porta il nome di Carmine La Fratta, un fotografo tarantino di altissimo livello, un artista che fa delle sue immagini dei quadri d’autore sia che colga fiori bellissimi (ai quali ha dedicato il calendario di quest’anno) sia che punti l’obiettivo su una festa patronale con i fuochi d’artificio che fanno spettacolo e la folla sia che esalti il carnevale di Venezia o i vicoli storici di Napoli: quelli di Torò, di Eduardo, di Giuseppe Marotta. 

Il cavallo che balla
Abita a Lama, dove ha il laboratorio, e oltre a riprendere il suo paesaggio, racconta il contesto urbano, le persone, la vita quotidiana, i suoi problemi, il desiderio delle persone di migliorarsi. I fiori, i più strami, i più belli, singoli, messi insieme su sfondo scuro, i meno conosciuti, i colori del cielo e della campagna, la loro poesia, la loro atmosfera di allegria attirano questo artista che con la sua macchina fotografica sa ottenere effetti magici. I luoghi ritratti da lui sono ideali per una passeggiata ristoratrice; luoghi che trasmettono pace e serenità; che invitano alla meditazione e alla contemplazione, che sembrano ricordare le tele di Fontanesi, Millet. 

Muretto a secco

Questi stati d’animo sono frequenti nelle immagini di Carmine La Fratta, fotografo professionista di lunga militanza e passione che cattura, coinvolge, entusiasma. Appena cade sotto gli occhi una sua veduta, vien voglia d’incorniciarla e di appenderla ad una parete per poterla ammirare, dare alimento allo spirito, vantandosi di avere in casa un’opera di Carmine La Fratta, che ha esperienze nell’agone cinematografico come fotografo di scena per i film “Il Miracolo” di Edoardo Winspeare, “Mar Piccolo” di Alessandro Di Robliant”, “Scilla non deve sapere” di Bruno Oliviero. Ha focalizzato le cento masserie di Crispiano con passione, con gioia, le ha allineate in una mostra, che ha affascinato tutti quelli che l’hanno visitata, provenienti anche da altri centri, Taranto, Martina Franca… Visto questo notevole interesse, l’autore ha deciso di donare all’Istituto professionale “Elsa Morante” le immagini su tela esposte, con lo scopo che trovino uno spazio permanente in un posto quotidianamente ben frequentato.

Masseria Le Mesole
L’idea è stata subito accolta con soddisfazione dalla dirigente scolastica, professoressa Concetta Patianna, lieta di mostrare queste immagini che raccontano il territorio con tutte le sue bellezze e le sue peculiarità, “oggi riconosciute come ‘unicità’ della Regione Puglia, di cui le masserie sono la massima espressione”. Luoghi nei quali fra l’altro sono stati spesso portati il teatro e la musica, il libro, di cui spesso l’anima era Michele Annese.  Mercoledì 29 novembre, alle 10,30, nella sala ristorante della scuola, presenti Carmine La Fratta, la direttrice, gli studenti e il corpo docenti, si è tenuta la cerimonia di donazione, con un “coffee break”, organizzato dagli alunni e dai docenti. Subito dopo La Fratta è tornato a Lama e potrebbe aver preso il volo verso altre destinazioni, altri paesi, borghi spopolati, che non hanno alcunchè da offrire agli abitanti e ai loro figli, se non a qualche centenario, che passa le giornate fuori della porta di casa fumando la pipa e ripercorrendo a memoria la storia della sua culla. Tempo fa La Fratta mi aveva accennato a uno di questi villaggi che era intenzionato a immortalare, ma ha avuto altri impegni e quella visita è solo rimandata.





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