GIA' SI COSTRUISCONO I
PRESEPI
CON I MATERIALI
PIU’
DISPARATI
Figura di Franco Sperti |
Intanto nel borgo di
Morimondo a Milano
si può visitare il Museo d’arte sacra e dei
presepi. Ottimi ceramisti espongono i loro
manufatti su facebook, molti ispirati dalle
vie, dai vicoli della loro cittadine, dei borghi.
Affollati i mercatini di Natale in ogni parte
del nostro Paese.
Franco Presicci
Una via di Milano |
Anche nel centro storico di Martini Franca. Da tanto sono presenti i anche i mercatini nelle diverse parti del Paese, piccole e grandi, compreso Crispiano, che è sempre la prima e la più attenta ai dettagli. Molti sono affaccendati nell’allestimento del presepi, alcuni di dimensioni che occupano metà stanza, se non una intera, magari con personaggi semoventi, con acqua che gronda da una collina o scorre placida in un canale. Non c’è Natale senza presepe. Meglio se accoppiato all’albero con fiocchi d’ovatta sparsi qua e là per simulare la neve. Siamo pronti per andare a visitare pubbliche e private scenografie popolate di statuine anche piccolissime, che collocate gradualmente danno il senso della prospettiva. Chi osserva un presepe spesso si sofferma con lo sguardo sulle figure tipiche: il guardastelle, il dormiente, la lavandaia, il pizzaiolo, il pescivendolo, il fabbro, la donna che cura gli animali del cortile, le casette illuminate, il contadino che ara la terra, il vecchietto ricurvo con la lanterna. Il presepe affascina, emoziona. Il martinese Michele Sforza ha iniziato a costruirli con idee originali, in gesso, con ulivi e fichidindia, come gli viene richiesto dall’amico che glielo chiede come atto di cortesia. il presepe gli dà gioia, lo trasporta in un mondo incantato.
Presepe di Michele Sforza |
Figura di Franco Sperti |
Quello che faceva mio padre con carta da giornali immersa in un secchio pieno di argilla sciolta in acqua, rigorosamente bisognava disfarlo l’8 gennaio, dopo l’arrivo della vecchietta, che da me non veniva e io ingenuamente la giustificavo per il fatto che non avevamo il caminetto, da cui, secondo la leggenda, scendeva. Mario S. mi dice che è così grande l’emozione che gli suscita la rappresentazione sacra che s’immagina accanto al portatore d’acqua, all’uomo che si toglie il cappello davanti alla grotta della Natività. L’ho sentito dire anche da altri, e devo dire la verità: succede anche a me.
Presepe di Franco Sperti |
Il presepe racchiude simboli e valori: la fontana, il laghetto, il mulino, la donna con la brocca, il pozzo sono segni d rigenerazione, di salvezza; la fiamma sotto il paiolo della polenta e quella che pulsa sotto i tre bastoncini rossi o nella lampadina che simula il fuoco: la purificazione; la cometa, il cielo stellato, la luce che splende nelle grotte e fa da guida: la fede. Passo in rassegna su Facebook le opere dei presepisti, che sono capolavori. E sempre su Facebook ho letto la notizia che a Morimondo, Milano, si è aperto il Museo d’arte sacra e dei presepi. Conto di salire in macchina e di andarci. E voglio andare nuovamente a Cantù, dove anni fa ne ho visti di meravigliosi: veri artisti, costruiscono cascine di piccolissime dimensioni con tutti gli ambienti di quelle vere (stalla, fienile, cortile, abitazione per i contadini, ringhiera con granturco, pomodori, cipolle pendenti…e nell’ovile o in un alloggio per i salariati fanno nascere il Bambino. Mi propongo di andare anche a Dalmine per contemplare ancora una volta i bellissimi presepi provenienti da ogni parte del mondo. Mi attirano quelli napoletani, esemplari preziosi, storici, stupendi, con magnifici giochi di luci e di colori e figure ispirate alla vita quotidiana della città. A Napoli gli autori, autentici artisti, facevano a gara: tutti volevano inventare il presepe più pregevole, più bello, più ricco, più toccante. Il XVIII secolo espresse esemplari eccellenti. Mi viene in mente il presepe Cuciniello del XIX secolo. La tradizione continua alla grande in via San Gregorio Armeno, visitata da migliaia di turisti. Recentemente i capolavori sono stati fotografati dal maestro dell’obiettivo Carmine La Fratta, laboratorio a Lama, appena fuori Taranto. Notevoli anche i presepi del Leccese, del Bresciano, della Bergamasca, del Mantovano, con figure plasmate con svariati materiali: dalla cartapesta alla ceramica al legno, al gesso. A Lama, Francesco Sperti, 82 anni, da una ventina d’anni fa il suo bel presepe casalingo con soddisfazione e tanta manualità: lo monta, lo disfa ogni anno, lo rimonta aggiungendo ogni volta delle novità. I personaggi indossano vestiti eleganti confezionati da lui, maestro sarto in pensione. Le facce, le mani e i piedi sono opera di un suo amico che si è messo a riposo, abbandonando l’attività.
Particolare di Presepe |
Particolare di presepe |
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