CLAUDIANO, ARTISTA DI GRANDE VALORE
E UOMO ECCEZIONALE, MOLTO GENEROSO
![]() |
Claudiano |
Amava Milano, ma non dimenticava il suo Brasile.
Amava la natura e d’estate preferiva andare al
Parco Sempione, portandosi dietro un libro. Gli
piaceva percorrere le viette del centro storico,
dove respirava la storia e dove avevano abitato
Montale, Carrieri, Piovene e la famosa contessa
Clara Maffei.
Franco Presicci
“Se non hai altro da fare, vieni con me che ti faccio fare un incontro interessante”. Stavo leggendo “L’amata alla finestra” di Corrado Alvaro, ma potevo tranquillamente interrompere e proseguire la lettura il pomeriggio. “Vengo a prenderti in auto”.
![]() |
Piero Lotito |
E seguii Piero Lotito: ero sicuro che non mi avrebbe fatto perdere tempo. Mentre guidava aggiunse: “Se passi un’ora con la persona che stiamo andando a trovare, dimentichi tutti i problemi, se ne hai. Anche se tu sei sempre di buonumore, spensierato, e non avresti bisogno di passare qualche tempo con questa persona”. “Insomma, stai facendo tutto tu, pane e companatico. Mi hai suscitato tanta curiosità, manco se stiamo andando da Maradona o da Cassius Clay”. “ Vedrai, è un toccasana, un personaggio straordinario, dalla vita professionale intensa, ha una marea di ricordi, che lascia scorrere senza riuscire a contenerli”. “Non vedo l’ora di conoscerlo”. Arrivammo – ricordo bene? - in via Imbonati, occupammo un bel po’ di tempo per cercare un buco per parcheggiare, entrammo in un cortile, salimmo al primo piano, bussammo a una porta, sulla quale si stagliò la figura di un uomo di colore dal sorriso dolce. Ci presentammo, si chiamava Claudiano Zani, di origine brasiliana e viveva a Milano da 50 anni.
![]() |
Lo chansonnier Enrico Simonetti |
![]() |
Via Claudiano |
![]() |
Intervista di Presicci a Patrizia Caselli e a Walter Chiari |
A Milano aveva conosciuto tanti artisti di grande valore e notorietà, come Wanda Osiris, la Wandissima ammirata anche da Mussolini (una volta sul lungomare di Rimini il duce passò pilotando la sua auto, la vide e la salutò a gran voce), Walter Chiari, Giulietta Masina, Enrico Simonetti, Pippo Baudo, Mia Martini, “a cui volevo bene come a una sorella”. Di molti era stato compagno di lavoro e anche amico”. “Paola Borboni?”. Con me è stata sempre cordiale. “Ora ballo, suono, canto e imito i personaggi del cinema più in voga”.
![]() |
Pippo Baudo |
Subito dopo ancora un attimo di meditazione, poi riprese: “Negli anni 60 Milano era più tranquilla, più sicura. Non per colpa dei milanesi, ma dell’immigrazione massiccia. Io sono stato rapinato più volte”. Poi tornò indietro: “A Milano ho allacciato tantissime amicizie: con Giovanni D’Anzi (che bella quella sua canzone ‘Oh mia bela Madunina’, La cantano anche in Puglia e nella Capitale. L’arte di D’Anzi per me è universale. Avrei potuto fare carriera a Roma, ma mi invaghii di Milano“, questa città meravigliosa, pudica, ricca di cultura, di attrazioni d’arte”. “Lei può essere contento del suo ’curriculum’, Claudiano. “Si sono contento, appagato, quanto tu non pensi”. Passò al tu e io lo incoraggiai: di solito quando si intervista un artista è quello il pronome che si usa. “Hai voglia di parlare dei tuoi primi passi nell’agone dello spettacolo?”. “Certo, mi aspettavo la domanda. La mia famiglia era povera, ma quella in cui sono cresciuto era abbiente. E mi portava spesso al cinema. Avevo 4 anni quando ci andai la prima volta. Vidi film con Greta Garbo, Betty Davis, che mi piacevano moltissimo. Passarono gli anni e mi ritrovai fanatico del cinema. A casa imitavo gli interpreti che mi colpivano di più, come Robert Taylor, e chi mi stava intorno si divertiva, ma mai avrebbe pensato che un giorno avrei calcato le tavole del palcoscenico. Il mio pezzo forte era Paul Muni, il protagonista di Scarface. Quel film te lo potrei raccontare a memoria. Ce l’ho tutto qui” e puntò l’indice sulla fronte Quando assistetti alla proiezione di un film di Fred Astaire mi innamorai della danza e lui divenne il mio idolo. Intanto la mia voce cresceva, e a 9 anni andava meglio.
![]() |
Claudiano |
Mi esibivo nelle ore del dilettante, alla radio. A 19 anni la mia prima esibizione in palcoscenico”. “Studiavi molto?”. “Comperavo libri usati”. L’amore?”: “A 21 anni conobbi in Italia una pittrice belga. Era ebrea e durante la guerra si era rifugiata in Brasile. Per sfuggire ai tedeschi si era lanciata da una finestra dall’altezza di due metri. La incontrai in un bar frequentato anche da Vinicio de Moraes. Fu uno amore spirituale più che carnale. Poi andai a Parigi, dove lei veniva a trovarmi. Non ho più amato. Lei mi è rimasta nel cuore”. Gli occhi di Claudiano si arrossarono, brillando. Un attimo di silenzio. Guardò Piero Lotito, che seguiva con attenzione il discorso senza mai intervenire. Proseguì senza più interrompersi. Aveva tante cose da dire e voleva dirle tutte, o quasi. A Parigi si fece molti amici: Aznavour, Simon Signoret, Yves Montand… Li incontrava al Caffè Flore. Simon con lui era molto gentile, aveva un carattere aperto. Lavorò con Josephine Baker, poi dopo sei anni si trasferì.
![]() |
Memo Remigi in una serata |
Nessun commento:
Posta un commento