FESTEGGIATI I DIECI ANNI DI UNA GRANDE FUCINA
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FRANCO PRESICCI
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Michele e Silvia |
L’Università del tempo libero e del sapere di Crispiano ha festeggiato il suo decimo anno. Purtroppo senza la presenza di Michele Annese, che rimarrà sempre presente nella memoria e nel cuore di tutti.
Fu lui, con la collaborazione di Silvia Laddomada, la moglie, ad avere l’idea di istituire nella sua città quella fucina di cultura, che per tutti quegli anni è stata frequentata da tante persone interessate a lezioni di letteratura, arte, storia. geografia, economia, diritto, musica, informatica, alimentazione... come ha ricordato nella sua relazione Silvia Laddomada, la direttrice, alla cerimonia del compleanno. A tenere quelle lezioni non è stata soltanto Silvia, somministrando la sua cultura di professoressa di italiano in pensione. In quel salone si sono esibiti anche il virtuoso della fisarmonica Vito Santoro, tra l’altro profondo conoscitore degli usi e dei costumi di una volta, che racconta simpaticamente con i tasti e il mantice del suo strumento; e suonatori come Antonio Palmisano, vecchio collaboratore di Michele anche alla biblioteca comunale.
Silvia è stata bravissima nel calamitare tante persone, sempre puntuali ogni settimana. Con il passare del tempo quelle persone sono aumentate e continuano ad infoltirsi con entusiasmo.
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Michele Annese |
I dieci anni dell’Università sono stati celebrati a metà ottobre nell’aula consiliare del Comune di Crispiano, con il patrocinio dello stesso Comune e del Centro Servizio Volontariato ETS di Taranto. Moderatore, il giornalista Vincenzo Parabita. Al microfono si sono avvicendati Mariangela Liuzzi, presidente dell’Associazione Minerva e Silvia Laddomada, dopo i saluti del sindaco Luca Lopomo. Sono intervenuti anche Carlo Martello, segretario Confcooperative di Taranto e già presidente Csv della stessa città bimare; Palmina Cannone, presidente dell’Università del Tempo Libero di Fasano. Quindi è stato presentato il libro di Gianpaolo Annese, preziosa firma del “Resto del Carlino”: “Dimmi chi era il chiodo, chiacchierata con Michele Annese, mio padre”. Grande come uomo, come segretario della Comunità montana, come amico e come padre. Gli rivolgo un saluto affettuoso.
Tornando al decimo genetliaco dell’università, al termine al pubblico è stato offerto un programma di intrattenimento nella piazza in cui sorge la sede del Comune, tra la Chiesa della Madonna della Neve e la Biblioteca “Carlo Natale”, che per anni ha avuto Michele come direttore solerte e competente: uno spettacolo per bambini, allietati con l’animazione e le mascotte della Max Magic Music Eventi; e per adulti con i mercatini dell’artigianato e del riuso a cura dell’Associazione Telos. Ospite d’eccezione la violinista e ballerina “performer” Chiara Conte.
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Copertina del libro |
In occasione di questa festa (“10 anni di Minerva, 10 anni di noi”) in locali di corso Vittorio Emanuele è stata organizzata un’esposizione delle attività dell’Associazione Minerva. La via evoca ancora una volta la figura di Michele Annese, che proprio in quel tratto alloggiò una grande manifestazione per illustrare i risultati di indagini archeologiche condotte da docenti dell’Università di Amsterdam nella masseria Amastuola e in alcuni locali creò il Centro Montaliano, ricco di documentazione: ritagli di giornali, libri, foto.
La festa dei 10 anni è stata inondata da tanta musica eseguita dall’orchestra di Emanuele De Vittorio, Giuliano Taddeo e Tonino Palmisano, da sempre presente accanto a Michele nelle iniziative allestite anche nelle strutture rurali con convegni, chioschi, esposizioni con il don Chisciotte di Mimino Miccoli, autore di opere d’arte originali. Insomma la figura di Michele Annese aleggia in tutto ciò che avviene a Crispiano. Ricordo le cene fatte insieme, l’odore dei fegatini che durante le feste arrivava al balcone della suocera, Antonia, una signora dolce, un sorriso delizioso, dedita all’ascolto, attenta all’osservazione con quei suoi occhi luminosi. Quando morì, Michele mi telefonò cedendo all’emozione.
Silvia continua da sola, ma sempre, immagino, ispirata da Michele, la sua meritoria attività all’Università. “Adesso riprendiamo, dopo la pausa estiva”, ha detto. Con lo slancio di sempre, con quel desiderio di incontrare la gente di Crispiano, interessata alle lezioni sui protagonisti dell’universo letterario e le divertenti serate animate da Vito Santoro con i suoi racconti di persone e cose, modi di dire, vicende, soprannomi, caratteristiche di personaggi dell’epoca dell’albero della cuccagna, dei falò di carnevale, dei giochi racchiusi nella sua memoria di simpatico cantastorie.
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Il pubblico all'Università del tempo libero e del sapere |
All’Università della città delle cento Masserie c’è tanta curiosità e voglia di imparare sempre di più o di ripassare. E a giudicare dal pubblico numeroso l’interesse per quel sodalizio è notevole. “Riprendiamo”, ripete Silvia: con la cultura ma anche con cene collettive, per il piacere di stare insieme, con le conversazioni che arricchiscono. L’Università crispianese, dunque, alterna studio e passatempi, musica e feste. La serata dei 10 anni si è conclusa con il logo disegnato sulla torta e disegnato dall’architetto Marzia Annese e dalla giovanissima Ginevra Banfi, entrambe residenti in Lombardia e molto vicine all’Associazione.
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La festa in piazza |
Scrosci di applausi e parole di esortazione. Anche quello che arriva sarà un anno pieno di eventi. Silvia è brava, ha idee felici, spirito d’iniziativa, una grande voglia di fare, di rendere sempre più interessante il programma. Questi dieci anni sono stati ben nutriti, affascinanti anche, senza soluzioni di continuità. Silvia ha saputo coinvolgere tante persone, è stata capace di tenere sempre vivo il focolare. L’Università del Tempo Libero e del Sapere ha una lunga vita davanti a sé, perché Silvia Laddomada non lascia le cose a metà percorso, sa come alimentarle, farle crescere. E l’Università è cresciuta, tra il favore e la partecipazione della cittadinanza.
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Michele, Lenoci, Presicci |
Il libro di Gianpaolo, il figlio giornalista di ottima stoffa che dall’agosto del 2023 a dicembre, poco prima che Michele volasse via, gli ha posto decine di domande Dall’intervista sono nate quelle pagine emozionanti: “Dimmi chi era il chiodo – Chiacchierata con Michele Annese, mio padre”. Già il titolo colpisce, timbra il viaggio. Dal dialogo emerge un ritratto icastico di Michele, che va dalle sue umili origini all’infanzia, al suo incontro con Silvia, passando per i sacrifici fatti per andare a scuola, i concorsi vinti (il primo a Torino), la passione per la lettura, la biblioteca, il Centro Montaliano, di cui andava orgoglioso, l’attività politica, l’incarico di segretario generale alla Comunità Montana, il carattere, l’inflessibilità nella difesa del bene pubblico, le cene con gli amici, i rapporti con le giunte comunali, il suo amore per la buona tavola… Un ritratto fedele, eseguito senza enfasi, senza linee marcate. “Mi dispiace solo di lasciare voi e di non portare a termine gli ultimi libri, di cui sto raccogliendo il materiale...”.
Nonostante la malattia galoppasse e non gli lasciasse più molto tempo, Michele aveva voglia di raccontarsi, mostrando una memoria solida dei fatti di cui è stato protagonista o spettatore. Gianpaolo da ottimo professionista della carta stampata gli ha rivolto domande appropriate e lui ha risposto con sincerità. Questo è un libro che affascina, fa rivere la figura di Michele, uomo schietto, generoso, una fucina di idee messe in cantiere e realizzate. In queste pagine parla anche della sua famiglia d’origine: il papà agricoltore, originario di Monopoli, coltivava il terreno nelle masserie, e la mamma smaltiva le incombenze nella casa della “padrona” (a quei tempi il termine era in voga). Dopo la scuola elementare era necessario il consenso del padre per continuare gli studi. Grazie all’intervento di una persona che conosceva le doti di Michele e la sua volontà di andare avanti ottenne l’autorizzazione, ma con la condizione che facesse il percorso con le sue sole forze. E Michele quel percorso lo fece, racimolando i soldi un po’ qua e un po’ là, con lavoretti, anche organizzando un doposcuola. Gianpaolo ha raccolto queste gemme e ce le offre. Ho divorato il suo libro in mezza giornata: mi ha catturato subito e mi ha coinvolto.