IL LIBRO DI ANTONIO DI BELLA
UN RACCONTO MINUZIOSO
“Gli Stati Uniti” è stato presentato
giorni fa nella sede dell’Associazione
Marinai d’Italia in via Gorizia a un
pubblico attento e numeroso. Alcuni
sono venuti da fuori, come il titolare
del famoso ristorante “Le tre Marie”
dell’Aquila.
Franco Presicci
Da anni conosco Antonio Di Bella, grande e coltissimo giornalista, corrispondente della Rai da New York. Lo incontrai la prima volta nel ’76 nel ristorante “La Pora Rossa” di Chechele e Nennella, dove il sindaco Carlo Tognoli consegnò al padre Franco il Premio Milano.
Antonio Di Bella |
Una pagina del libro |
Storia e curiosità, leggenda e altro, in oltre 190 pagine che non annoiano mai, anzi attraggono e affascinano, appassionano, tenendo il lettore legato alla sedia. Segue un’immagine, in cui sono ritratte quattro donne intente a cucire il vessillo americano a stelle e strisce; e ancora una scena del film sulla battaglia di Alamo, con Jhon Waine in prima fila. Poteva mancare l’impegno delle donne, che anche nelle rivoluzioni, tra cui quella francese, hanno mostrato coraggio e tenacia? Quelle americane hanno lottato per conquistare la parità, dalla first lady Abigall Adams, che implorava suo marito (il secondo presidente dell’Unione) di tener presenti le donne quando immagina un governo per le colonie americane, fino a Hillary Clinton, che è stata la prima donna americana candidata alla presidenza.
Il campo indiano dei Mikkosuke |
Lenoci e Di Bella |
Di Bella intervista il questore Lucchese |
Gli schiavi neri – precisa l’autore - hanno svolto un ruolo importante nel gettare le basi economiche degli Stati Uniti; specialmente nel Sud. I neri hanno anche avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo della lingua, dei costumi, della musica, della danza e del cibo del Sud, fondendo i tratti culturali delle loro terre africane con quelle dei coloni arrivati dall’Europa. Durante i XVII e il XVII gli schiavi africani e afroamericani (quelli nati nel Nuovo Mondo) lavoravano principalmente nelle piantagioni di tabacco, riso e indaco della costa meridionale. Ma non è solo il Sud a sfruttarli. Anche gli uomini d’affari del Nord costruiscono grandi fortune investendo nelle piantagioni del Sud, sula pelle di persone ridotte in schiavitù”. Il testo anche qui è accompagnato da una foto di raccoglitori di arachidi in Virginia all’alba degli anni Novanta dell’800. Un capitolo è riservato al Ku Klux Klan, la “gang” sorta nell’800 spietata nel terrorizzare i neri, bastonandoli, uccidendoli, incendiando le loro case, martirizzandoli. Fu un lascito della guerra civile, “fondato da ex veterani confederati come club politico e sociale nel Tennesse.
Ammiratori la sera della presentazione del libro |
Simbolo dell’accanimento e della crudeltà degli aderenti nell’usare violenza contro i neri, una croce che arde. Concluso questo capitolo, si apre quello dell’immigrazione. “Ellis Island – scrive Di Bella – è un’isola nella Upper New York Bay, dove un tempo si trovava il centro di accoglienza per l’immigrazione negli Stati Uniti. Spesso indicata come la Porta del Nuovo Mondo, l’isola prende il nome dal mercante di Manhattam, che la possedeva negli anni ’70 del Settecento. Dal 1892 al 1924 è la principale stazione d’immigrazione della Nazione. Ne sono passati di disperati da quel luogo. Si stima che dal 1860 al 1973 abbiano abbandonato l’Italia circa 24 milioni di persone, un terzo delle quali abbiano oltrepassato il confine per fermarsi in Europa o andare più lontano, in America, che era un mito e per alcuni un miraggio, Il flusso, non così massiccio, era cominciato tanto tempo prima.
Questo
libro di Antonio Di Bella è tutto da leggere e anche da vedere, e si
legge come un lungo racconto che parla degli indiani, di Rockefeller,
il primo capitalista, dell’era dell’acciaio, dell’industria
automobilistica, dalla produzione all’alienazione; del
proibizionismo e la criminalità organizzata (scolpita la figura di
Al Capone, autore di crimini orrendi, il più famoso dei quali il
massacro di San Valentino nel 1929, anno della grande depressione). Seguono altri capitoli importanti: la rinascita dell’economia
americana; la Coca Cola che conquista gli americani; l’attacco di
Pearl Harbor; storie di boxe e di rivalsa; il New Deal, nuovo coso,
l’insieme delle riforme escogitate da Roosevelt per la ripresa
economica; Elvis, il ciclone musicale; i missili sovietici installati
a Cuba, a 150 chilometri dalla Florida, da Krusciov e la fermezza del
presidente Jhon Kennedy… Insomma un libro che non si può lasciare
sugli scaffali delle librerie. Il nome dell’aurore è una garanzia:
Antonio Di Bella, che tra l’altro è stato direttore del TG3, di
Rai 3 e Rai News 24, corrispondente Rai per tre volte, tra il 1990 e
il 2021, l’anno in cui ha seguito personalmente l’assalto al
Campidoglio da parte dei seguaci di Trump intenzionati ad annullare
l’elezione di Biden. Di
Bella ha scritto altri libri, tra cui “L’assedio”,
“Washington”, “Cronaca del giorno che ha cambiato la storia”,
“Je suis Parìs”, “Se Parigi potesse parlare”. ”il volume
“Gli Stati Uniti” è stato presentato qualche settimana fa nella
sede dell’Associazione Marinai d’Italia in via Gorizia, a Milano,
con larga partecipazione di pubblico. Alcuni sono arrivati da fuori:
Alido Venturi, titolare del ristorante “Le tre Marie”, è venuto
dall’Aquila. Un libro interessantissimo, indispensabile, una sorta
di radiografia dell’America. Alido Venturi, titolare del ristorante Le tre Marie a L'Aquila
Nessun commento:
Posta un commento