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mercoledì 12 luglio 2023

Pomeriggio nel Salotto Cinese di Martina

FASCI DI RICORDI EMOZIONANTI
DAGLI AMICI PER ELIO GRECO

 

Aneddoti, curiosità, notizie su un

personaggio che passò la vita a

organizzare manifestazioni in

ogni dove anche per far

conoscere la sua città e per

diffondere cultura. Creò la

Fondazione Nuove Proposte, il

Premio Menichella e altro.

 

 

Franco Presicci 

“Bouquet” di ricordi il pomeriggio del 30 giugno nel salotto cinese di Palazzo Ducale a Martina Franca. Al microfono, per la verità un po’ afono, si sono avvicendati cittadini illustri e qualche forestiero, portando ciascuno un suo gambo in omaggio a Michele Elio Greco, pilota della Fondazione Nuove Proposte, deceduto un mese fa.

Eugenio Caliandro,Cinzia Greco,Carlo Di Lonardo e Nico Blasi
La sua figura è riemersa chiara e netta nei vari racconti di chi lo ha conosciuto e apprezzato: Emilia Lamaro, direttrice della biblioteca della Camera dei Deputati; Nico Blasi, instancabile e coltissimo direttore della bellissima rivista “Umanesimo della pietra”; Francesco Lenoci, esimio docente di economia all’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano; monsignor Franco Semeraro, già rettore della Basilica di San Martino; Lucia Basile, figlia del nota artista martinese, Salvatore, con il quale Elio costruì le basi della Fondazione Nuove Proposte; Michele Annese, abile direttore di questo giornale… E tra un contributo e l’altro, il baluginare di nomi importanti che con Michele Greco hanno avuto contatti significativi: il pittore Filippo Alto, il presidente del Festival Franco Punzi, il giornalista Michele Campione…, tutti elencati dalla Lamaro. E curiosità, aneddoti, notizie, dettagli, situazioni, cenni storici.
Francesco Lenoci

Blasi ha accennato ai fermenti culturali di Martina, (con i ragazzi che si riunivano nel centro storico per fare musica e altro), mentre la Fondazione si sviluppava, facendosi conoscere. Sempre preciso e circostanziato, Blasi, dopo aver ricordato di aver conosciuto Elio Greco nel ’76, ha rievocato alcuni periodi della sua attività. Brevemente Lenoci ha parlato del Premio Menichella, di cui è stato segretario generale per dodici anni… Un estimatore è venuto apposta da Palermo per portare la sua testimonianza. Tra un discorso e l’altro, tra un brano di vita e di idee si è fatto strada il suggerimento, rivolto all’amministrazione comunale, di dedicare a Elio Greco, già “patriae decus”, una via o una piazza in un punto non periferico di questa città luminosa, ricca di gemme, abitata da persone intelligenti e laboriose.
Ho conosciuto anch’io Elio Greco e ho anche frequentato la sua casa di campagna sulla via per Ceglie. Una volta l’ho accompagnato in via Mottola, nei pressi della zona industriale, in un deposito - concesso da un imprenditore sensibile - che lui utilizzava per il parcheggio di cataste di libri da distribuire a scuole, carceri, circoli, attraverso le persone insignite del Premio Ciaia.

Guido Le Noci con Fontana

 

Venne più volte a Milano, premiando giornalisti noti e stimati, tra cui Piero Lotito, penna elegante del quotidiano “Il Giorno”, Piero Colaprico, di “Repubblica”, Olga Piscitelli, allora del “Corriere della Sera”, nella sala Montanelli strapiena del Circolo della Stampa in corso Venezia. In un’altra occasione dedicò un pomeriggio a un personaggio martinese indimenticabile, Guido Le Noci, famoso anche oltreconfine, amico di Pierre Restany, padre del Nouveau Realisme, al quale dedicò il ”Libretto rosso”, in cui scrive, nelle prime pagine, “Gli amici di Restany sono miei amici”. Le Noci teneva in grande considerazione Elio Greco. Lo incoraggiava, gli dava consigli, come risulta anche da una lettera che gli scrisse molti anni fa. Posseggo alcune foto che li vedono cordialmente insieme e un messaggio di poche righe. Le Noci ha dato lustro a Martina non soltanto a Milano.

Nico Blasi

Nico Blasi, che collaborò con lui, avrebbe tante cose da dire su questo concittadino geniale, che aprì la sua prima Galleria a Como, la “Borromini”, chiusa dal fascismo perché in una mostra ospitava l’opera di un artista ebreo e perché al regime non piaceva l’arte d’avanguardia. Guido allora aprì in via Brera 6, nella città di Carlo Porta, l’”Apollinaire”, frequentata dagli intellettuali milanesi più in vista, da appassionati, da conoscitori d’arte eminenti, soprattutto dal giornalista, pittore e scrittore Dino Buzzati, che quando quel tempio spense definitivamente le luci pubblicò un necrologio su “Il Corriere d’Informazione”, quotidiano del pomeriggio di via Solferino. Elio Greco gli rendeva onore quando veniva a dispensare libri a Milano. Guido Le Noci era già volato via da tempo, lasciando un ricordo vivo delle sue brillanti iniziative, compresa una grande manifestazione in piazza del Duomo, che ottenne intere colonne su tutti i giornali anche stranieri. Al Circolo della Stampa Elio Greco era di casa. Il presidente lo accoglieva con cordialità e faceva esporre nel corridoio i 50 volumi del Premio. Fra i libri da consegnare al liceo classico Beccaria, c’era quello di Piero Lotito, “Il pugno immobile”.
Le Noci su una moto impacchettata da Javaceff

Lo stesso anno mi coinvolse e consegnammo mini biblioteche alle carceri di San Vittore e di Opera, dove spiegò ai detenuti il programma della Fondazione e in piazza Filangieri fu intervistato da un recluso che si occupava del giornale della casa circondariale, direttore illuminato Luigi Pagano. A Opera ci seguì il gallerista Mimmo Dabbrescia, titolare di Spazio Prospettive d’arte, che ai libri di Elio aggiunse quelli pubblicati da lui, “Visti da vicino”, con biografie di artisti consacrati: Remo Brindisi, Ernesto Treccani, Ibrahim Kodra, Attilio Alfieri, Gianni Dova, Filippo Alto… 

Parte del pubblico
Altri libri al carcere minorile Beccaria, dove la direttrice ci accolse come ospiti speciali e alla fine della cerimonia ci offrì un piccolo “buffet”. Lo stesso giorno Elio donò 50 titoli anche a una biblioteca “in fieri” in zona Niguarda. Le giornate milanesi di Elio Greco erano dense di incontri, telefonate, appuntamenti. Sempre al Circolo della Stampa dedicò un pomeriggio a Guido Le Noci, presenti fra gli altri la moglie del gallerista, Eugenia, e la figlia, Marina, che fa la psichiatra, non avendo voluto seguite le orme del padre, martinese doc, vicino a un altro grande uomo con radici a Martina, Paolo Grassi, cofondatore del Piccolo Teatro con Streheler, e in seguito sovrintendente alla Scala e presidente della Rai, oltre che alimentatore del Festival.. Elio quella volta dette l’incarico di delineare la figura di Le Noci a Elio Santarella, pittore tarantino che organizzava le mostre di pittura alla Rotonda della Besana e di scultura in corso Vittorio Emanuele, per conto del Comune di Milano. Santarella, artista a sua volta, parlò di Guido con commozione, passando poi la parola a Francesco Lenoci. 

A Milano Elio era molto conosciuto.

Alle sue iniziative c’erano spesso Livia Pomodoro, magistrato di alto profilo, Giuseppe Gallizzi, allora presidente della casa dei giornalisti, che lo riceveva con piacere, e tanti giornalisti delle varie testate. Ovunque andassi sentivo parlare di Elio Greco, di Fondazione Nuove Proposte, del Premio Ciaia, delle pubblicazioni di Nuove Proposte.
 
Feci un salto a Fasano per un’intervista all’editore Nunzio Schena e la figlia, Angela, mi consegnò una piccola opera su Ignazio Ciaia realizzata per Nuove Proposte. Conosceva tutti, Elio, non soltanto le persone più autorevoli che sedevano magari in Senato o negli uffici della Presidenza della Repubblica o dirigevano una biblioteca importante come quella di Lucera; e con l’attestato dell’alto compito che svolgeva in favore della cultura trovava spesso le porte aperte. L’altra sera nel Salotto Cinese di Martina, già Sala degli Uccelli, qualcuno ha detto che era andato persino in Canada per consegnare un riconoscimento ad un nome molto prestigioso. Non aveva confini, Elio Greco. Gli anni gli si accumulavano senza toccarlo. Sfidava il tempo, gli spazi, le forze fisiche. La vista calava e lui procedeva con l’energia che gli veniva dalla passione, dalla voglia di fare. Per lui non c’era mèta inarrivabile. E’ stato un diffusore di cultura, promotore di studi su luminari di fama, amico del Festival della Valle d’Itria, ormai noto e seguito in tutto il mondo, della Fondazione Paolo Grassi, diretta da Rino Carrieri. Elio Michele Greco ha lasciato un vuoto.
Franco Punzi
La targa su una via la merita tutta, come la merita Franco Punzi per l’impegno che ha profuso per rendere sempre più grande la rassegna musicale martinese. Un oratore ha accennato ad Alessandro Caroli, che quella manifestazione creò con ogni sforzo, facendone poi la storia in un piccolo libro, che venne presentato da Giuseppe Giacovazzo, giornalista che amava il paradiso decantato da Cesare Brandi;, come Antonio Rossano, che ogni anno su Raitrè faceva le cronache del Festival, a cui dedicò un volume: “Miracolo in Valle d’Itria”. Tornando alla serata del 30 giugno, moderata da Eugenio Caliandro, giornalista del “Nuovo quotidiano di Puglia”, presenti il sindaco Gianfranco Palmisano, e l’assessore alla Cultura Carlo Di Lonardo, va aggiunto che parlando di Elio Greco alcuni hanno ceduto all’emozione.
 
1997-Liuzzi consegna il Premio Crispius a Violante
Michele Annese
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ha chiuso la lista degli interventi Michele Annese, già segretario generale della Comunità Montana, direttore della Biblioteca “C. Natale” di Crispiano e oggi guida dell’Università del Sapere e del Tempo Libero della stessa cittadina, oltre che direttore di “Minerva News”. Annese ha dato le ultime pennellate al ritratto del dinamico promotore culturale, ricordando alcuni episodi: il 17 marzo del 1997, per la celebrazione del bicentenario della Crispiano moderna arrivò nella cittadina Luciano Violante, allora presidente della Camera, invitato dal sindaco Francesco Paolo Liuzzi e accolto dalla popolazione con scrosci di applausi. Il Consiglio comunale unanimemente gli assegnò il Premio Crispius.
 
Annese a colloquio con l'on.le Violante
Nell’occasione, Violante visitò il Centro Montaliano realizzato dalla Biblioteca. E’ poi tornato a incontrarsi con Annese a Martina, arrivando in bicicletta dal suo trullo di campagna, per concordare la cerimonia di presentazione del libro sui 50 anni della stessa Biblioteca. La presentazione dello stesso libro di Annese, nella sala consiliare di Martina, venne presieduta da Franco Punzi e da Elio Greco. Relatore di eccellenza della serata l'on.le Violante. Ad tutte le iniziative, Elio Greco collaborava con entusiasmo per il msuccesso delle stesse. A Martina assistetti ad alcune attività di Elio: al chiosco di San Domenico, dove consegnò i premi ad alcuni giornalisti, tra cui Salvatore Catapano, di Raitrè, e in un locale dalle parti della villa, entrambe affollate. Un’altra volta fui tra gli spettatori mentre consegnava il premio a una signora che da molti anni veniva da Milano a villeggiare a Martina, la città che lui amava molto, forse più di se stesso. Al liceo Beccaria a Milano, davanti a una scolaresca attenta e interessata, parlò della città dei trulli e della sua storia; del Festival e delle bellezze architettoniche che calamitavano l’attenzione del regista Pierluigi Pizzi, suscitando emozione fra i banchi, La professoressa di latino e greco Marisa Mauro, che aveva riunito gli studenti, mi disse: “Quest’uomo dovrebbe essere nominato ambasciatore della sua regione”. Un uomo dalle mille relazioni. Un uomo che ha lasciato il segno. Non soltanto nella ridente, affascinante Martina: una donna d’antan che non ha perduto il suo splendore.







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